lunedì 21 ottobre 2013

L'Europa gli Imperi e la conquista della sovranità nazionale IV



L'Europa gli Imperi e la conquista della sovranità nazionale
Parte IV : la terza Repubblica


Quello che accade è un disastro per la Francia il ritorno della minaccia degli imperi, il 18/01/1871, i prussiani sono a Parigi perché la Prussia da quanto Luigi XV ha dato la Silesia a Federico II con il trattato di Aix la Chapelle, la Prussia è diventata potentissima notevolmente con un gran principe e un gran capo di nome Otto von Bismarck, e chi dopo la battaglia di Sadowa contro l'Austria nel 1866, va fare crescere suo territorio. E dopo la vittoria e la trappola grossolana dove è caduto Napoleone III, suo territorio cresce ancora. Allora l'orgoglio cambia campo e Otto von Bismarck consiglierà a Guglielmo I di Hohenzollern di rialzare a sua volte l'aquila e il titolo di imperatore (Kaiser). Vediamo sotto la scena nella "galerie des glaces  di Versailles". A sua volte come lo fecero, Carlo Magno, Ottone I, Napoleone I, Napoleone III, va volere essere alla testa di un impero che avrà come scopo di reggere il mondo. E per umiliare al massimo i Francesi, si proclamò Kaiser a Versaillles il 18 gennaio 1871 data anniversaria per i prussiani e il loro dominio.
Proclamazione del II Reich a Versailles, a destra l'aquila  dell'impero, e la bandiera con la croce teutonica
 
Questo II Reich succede al Santo Impero Romano Germanio fondato da Ottone il grande e abolito da Napoleone I dopo 9 secoli di esistenze. E' dotato di due assemblee, uno reichtag di cittadini, senza reale potere, (assomigliando molto al attuale parlamento europeo) e uno bundesrat dei Stati, nel quale predominano i prussiani. Il risultato è quello: uno nuovo impero minaccia la Francia.

Ecco cosa è diventato il II reich con i prussiani originalmente del oriento della Germania, con in colore i territori che ha conquistato con, tra altri, l'Alsazia Mosella tolta alla Francia  nel 1870 e che va cristallizzare amarezza tra Francesi e Tedeschi fino alla prima guerra mondiale.
pensons-y toujours n'en parlons jamais” sia "pensiamoci sempre, parliamone mai" si diceva tra il popolo e va nutrire questo sentimento di vendemmia che avrà qualche causa nell'ingaggio della prima guerra mondiale. (per schuman - padre dell'Europa, no pero)


Dunque in questo anno di 1871, la Francia era divisa in due: 
Di una parte la commune de Paris”, con la bandiera tutta rossa, primo governo rivoluzionare della storia. Ne parlerà molto Markx, durerà del 18 marzo 1871 al 28 maggio 1871. E' una Francia che non accetta di rendersi  dopo l'abdicazione di Napoleone III e che vuole difendere Parigi contro i Prussiani, un popolo che non vuol dare ai  Prussiani i canoni di Parigi.

Dell'altra parte i "Versaillais" con il governo di Thiers che lui accetta le condizioni di Bismarck. La storia le ricorda con questo nome perché vedendo che il popolo di Parigi non accettava la sconfitta e voleva combattere, al posto di dimissionare, si sono trasferiti a Versailles. Più o meno l'esatto contrario di ciò che era accaduto alla rivoluzione francese quando il popolo volendo avere un occhio sul re, lo fecce venire di Versailles a Parigi.
 La comune è un momento importante nella lotta per la sovranità nazionale perché ha permesso al popolo, quello vero, di avere la gestione di una città come Parigi, lo era obbligato visto che le élite avevano fuggito a Versailles. Ad esempio di cosa ha fatto la comune, lo storiografo Henri Guillemin racconta che è l'unico momento della storia della città dove i conti sono scritti con i centesimi compresi  e con la minima percentuale di sbagli !
Enrico di Borbone
La comune finirà in strage con grandi massacri, la settimana di sangue con molto esecuzioni e la domanda riviene, che facciamo, che regime prendiamo... una grande parte della destra si gira verso il Conte di Chambord, successore di Carlo X, si chiama, Enrico allora tutti lo chiamano già Henri V, perché sarà il nuovo re, c'è una maggioranza monarchica tra i deputati, quelle per Enrico di Borbone conte di Chambord, si chiameranno i legittimisti perché sono per il discendente diretto di Luigi XV... e gli dicono, la solo cosa che occorre fare per accedere al trono, è di accettare la bandiera tricolore, che è quella della sovranità nazionale, significa che Henri sarà re ma che ci saranno anche deputati eletti dalla nazione e che il re non avrà tutti i poteri, una monarchi costituzionale e non una monarchia assoluta... allora il Conte di Chambord, Henri, rifiuta il trono ... e dirà : “ma personne n'est rien, mon principe est tout”  mia persone è niente, mio principio è tutto”. 
Enrico futuro re, allora che tutto è pronto per lui e il suo sacro dice, andrò sul trono solo con la bandiera dei miei antenati, ovvio una monarchia di diritto divino, quindi la Francia non è ritornata alla monarchia.
Fatto per il Sacro di Enrico V
Diranno nella storia che Enrico rifiutò il trono per un colore di bandiera. E' molto più importante di questo. E' perché esistevano due modi di pensare i potere pubblici, lui voleva che il popolo non ebbe niente da dire, e anche i suoi sostenitore a quel momento non poterono più accettare questo. Finalmente 80 anni dopo la rivoluzione francese, anche i monarchici pensarono che una monarchi assoluta non si poteva più fare. Per suo sacro previsto nel 1871, uno carrozzo era già preparato, magnifico, fatto specialmente, di marca Binder, e con bardatura Hermes, e sul suo carrozzo figurano giustamente queste fiori di giglio, ed è giustamente questo principio che una maggioranza di Francesi, anche tra i monarchici, anche a destra non volevano più !!! I Francesi volevano avere a partecipare nella direzione, l'orientamento del paese.

E cosi si istalla la terza Repubblica, avanzando poco a poco e fatta da uno semplice ammendamento votata a debole maggioranza con l'ammendamento Wallon che dice semplicemente: "il presidente della Repubblica è eletto per 7 anni.". Wallon disse : "mio ammendamento non proclama la terza Repubblica, ma la fa !
Non ci fu costituzione per la terza Repubblica, perché c'era una maggioranza di monarchici al parlamento e speravano anche dopo l'ammendamento che la monarchia ritornasse al potere, inoltre Thiers o Mac Mahon, presidenti della Repubblica erano noti monarchici. Cosi i testi di legge si fecero poco a poco. Ma possiamo notare l'affare del 16 maggio 1877 dove il presidente Mac Mahon ha voluto fare prevalere una idea quasi monarchica della presidenza della Repubblica, e dove l'assemblea finalmente in maggioranza repubblicana con tra altri Gambetta in avanscena rifiutò l'idea Macmahoniana.
La terza Repubblica partecipò alla fondazione della Francia di oggi, con Jules Ferry nel 1881 che fondo la scuola primaria gratuita, che è una rivoluzione, 29 marzo 1882, l'insegnamento primario obbligatorio per bambini maschi E femmine, gratuito e laico. (cose che aveva già fatta la commune di Parigi in realtà ma furono  istituzionalizzati li).
Oggi ancora molti paesi non hanno questo e anche in Francia poco a poco, sparisce notevolmente la gratuità, e con il comunitarismo anche la laicità ha tendenze a sparire.
Jean Jaures
Mentre il 9 dicembre 1905, fu Aristide Briand che fa votare la legge di separazione tra chiesa e Stato notevolmente con un gran discorso di Jean Jaures messo in video. Essere repubblicano per un francese significa, rifiutare il comunitarismo, cosa che purtroppo oggi si dimentica molto. Ma queste legge sono grande conquiste della Repubblica e fondano il patto repubblicani di oggi del quale molto paesi in via di sviluppo si ispirarono come notevolmente i paesi governati dal partito baas in medio oriente, i paesi i più progressisti rispetto ai loro vicini e che sotto pretesto di "portare la pace", il pretesto di tutti gli imperi della storia, l'impero euro-atlantista gli fece e fa ancora la guerra. Poi, essere repubblicano è sapere, come l'ha detto Jaures che “la patria è l'unico bene di quelli che non hanno niente.”  Essere repubblicano in Francia significa volere l'uguaglianza di tutti i cittadini, qualsiasi è la loro età, sesso, condizione, religione, convinzione, e origine. Sono queste le conquiste della terza Repubblica con la sovranità nazionale.

Rimaniamo lucidi siamo ancora lontani della sovranità nazionale come la possiamo intendere oggi. La sovranità nazionale, non va da sé, e se ci sono elezione sono lontani del suffragio universale già chiesto dal 1848. Ma come ci vorrà un secolo per avere una Repubblica un po stabile, ci vorrà un secolo per avere il suffragio universale diretto.
Il prossimo articolo inizierà dalla prima guerra mondiale.

fonte traduzione Gigi Houille



Peggio del rumore degli stivali...
    ...il silenzio delle pantofole !
                                                       
Max Frisch 




Nessun commento:

Posta un commento