L'unione europea e le regioni II
La corda etnolinguistica
I
Dalla corda economica
II
La corda etnolinguistica
III
I berretti rossi
IV
Il referendum d'Alsazia
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Mappa dei possibile nuovi Stati nell"unione europea |
Abbiamo visto nell'ultimo articolo come si usa la
corda economica per spingere le regione ad attivarsi a favore di
Bruxelles per sperare ricevere fondi provenendo inizialmente dei Stati
ma pubblicizzati come europei. Possiamo quindi fermare qui e
concludere che ovviamente, c'è una volontà di Bruxelles di
promuovere le regioni per destabilizzare gli Stati recalcitranti
usando la corda economica. Pero continuammo perché si vede oggi che
esistono altre cose in Europa. L'acqua sull"fuoco è alla buona
temperatura, apparono piccole bollicine in tutta la pentola. Sempre più
forte in
qualche regioni queste voce separatiste, con mezz'Inghilterra sotto
pressione di referendum, con la Catalogna, questi due luoghi essendo
i più avanzati nella distruzione dei Stati, ma con tanti altri posti
dove separatisti lavorano giorno e notte. E questo separatismo non
aumenta perché l'Europa non fa più sognare come dice il giornale
collaborazionista
Le Monde,
ma perché qualcuno ha acceso il fuoco sotto la padella e fornisce il
legno regolarmente. A promuove questo ancora qui è l'UE. Come ? In nome
delle minorità, l'UE domanda ai paesi di
firmare
la Carta delle lingue minoritarie. Questa Carta è del 1992,
quindi non di ieri, e quello che non si dice è che viene se non fatta al minimo influenzata dalla
FUEV oggi
FUEN;
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Mappa del parlamento europeo
con uno Stato stranamente vincente
di questi nuovi confini |
Per la storia, nel dopo
guerra;
i regionalisti, per la maggior parte ex nazisti che diventarono
filo-americani, si unirono a Parigi per fondare un movimento che doveva
pesare coll'obiettivo di arrivare a una federazione di nazionalità sul
modello austro-ungherese. Questi federalisti furono sostenuti dai
servizi americani e tedeschi. Il primo motivo era, anche qui, per
combattere il
comunismo. Allora gli Americani trovarono molto comodo di usare
elementi fascisti e nazisti, che avrebbero dovuti essere scartati
della vita politica definitivamente, per combattere il comunismo.
La
FUEV fu creata nel 1949 con uno regionalista di Bretagna, con buona
pace di François Mitterand (visto come di estrema destra a quel tempo), che
sosteneva il nazismo e trovava il governo di Vichy troppo morbido. Questa FUEV
è la rinascita del Nationalitäten Kongresse, più o meno
l'ufficio che alimentò le querelle dal 1925 al 1938 rispetto alla
lingua, l'etnia e il paese nelle regioni germanofone. Questa logica
fini ad incorporare al dispositivo atlantista anche i pangermanisti,
partigiani di una Europa etnica sotto dominio germanofono. I
servizi segreti nazisti furono quasi interamente integrati nel
dispositivo della NATO, e il loro capo il Generale Reinhard Gehlen,
fu mantenuto alla testa con doppio tutela di Bonn e Washington.
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Mappa etnologica dell'Europa secondo eurominority
dove ogni bandiera è uno popolo
Ecco l'Europa dei popoli che ci promettono |
L'unione
perdé della sua influenza
perché troppo dominata dai pangermanisti; ha fatto fuggire etnie
celtiche e
dei Balcani; Ma negli anni 90 fu riattivata prima dello crollo
dell'URSS. Ci fu un incontro tra Kohl e Gorbaciov a fine giugno 1989 a
Bonn, dove il cancelliere dice al segretario generale del partito
comunista : "L'unità tedesca è come il Reno, non si può fermare". Frase
alla quale Gorbaciov non risponde niente. Questo giorno a questo
momento, Kohl capi che l'URSS non farebbe niente contro questa
riunificazione. Helmut Kohl se inorgoglì allora di rifare la
grande Germania. Più tardi provò anche negoziati con la Russia per, su
basa
linguistica, dare la nazionalità Tedesca agli abitanti della Volga,
provò a fare la stessa cosa con la Polonia.
A questo momento, il sogno tedesco
metteva in pericolo l'evoluzione dell'unione europea e si doveva
spingere anche dello lato della moneta comune prima che la Germania
assomiglia di nuovo ad uno reich. Allora tutti i paesi non germanofone
più gli Stati Uniti spinsero la Germania ad accettare la moneta
comune.
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Mappa secondo l'origine della lingua |
Poi Kohl, che iniziò a finanziare movimenti via il BND, non si nascondeva neanche più
del risveglio del sogno pan-germanico, fondi ufficiale
sovvenzionavano organismi separatisti sia dal ministero dell'interno
rispetto alle minorità germanofoni in Europa sia dallo ministero
degli esteri per le minorità allofoni con bilancia di più di 140
milioni di DM l'anno.
Con la volontà di imporre questa Europa
tedesca, germanofone, fu creato nel 1996 ECMI per appoggiare la FUEN:
http://www.ecmi.de/
(notate l'indirizzo mail tedesco e i fondatori).
Da quando conosco questo sito, giù a
destra si legge; “Ethnopolitical map of Europe under
construction”. Nei primi giorni
pensavo che stavano lavorando per farci una mappa, ma fa tanto tempo
adesso, che mi sono convinto che è un messaggio politico che
significa che stanno lavorando nel cambiare la mappa dell'Europa
rispetto al argomento etnopolitico.
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Mappa di situazione delle lingue |
Allora questa costruzione tedesca che è le FUEN ha
uno compito che non è di proteggere
le lingue minoritarie o altri dialetti ma di difendere le lingue di
minorità etniche, quindi di fare tagli secondo le etnie al interno
dei paesi, in modo che sia sostrato la minorità etnica della sua
appartenenza statale vale a dire la distruzione dei Stati Nazioni è la
promozione del comunitarismo. Quindi si capisce perché fanno carte come
queste dove si
vedono le minorità etniche. Vediamo che riguarda l'Italia sopratutto
al nord, parliamo in effetto di minorità etniche al interno di uno
Stato e non dei dialetti (la differenza è importantissima vedremmo poi
perché).
Ritorniamo alla famosa Carta delle lingue minoritarie, la Spagna fu uno dei buoni
allievi in questa matteria.
Firmò questa Carta tempo fa nel 1992, con
tutti i primi partecipanti, la ratificò nel 2001 anche prima
dell'Austria (allora che in Austria ci sono presente molto pressioni
in questo senso) avendo cosi in quasi tutti le regioni in Spagna a causa
di questa Carta, problemi di identità e quindi di separatismo dopo
un po.
L'Italia e la Francia
firmarono questa Carta ma non la ratificarono mai. Questi
problemi esistono nel Regno unito che fecce anche parte dei primi, rispettando
la Carta ha dovuto riconoscere come lingue, il gallese, il scozzese,
l'irlandese; e come si porta il Regno Unito oggi ? Si richiede
l'indipendenza ovunque.
Ma il problema non rimane nei confini statali, ma e molto più profondo, si può servire di uno confino che
esisteva nel 1650 per richiedere una appartenenza, la catena umana
che è stata fatta in Catalogna il 11 settembre passò il confino
francese. E in Francia ci si trova, con buon pace dei consiglieri
regionali che promuovono questo, gente per chiedere una indipendenza
perché lo Stato sarebbe cattivo, centralizzato, giacobino mentre Bruxelles gli
vuole bene. Uno dei partiti i più europeisti
mette anche carte già cambiate in rete trovata sul sito di
Europa ecologia.
Hanno già cambiato 5 provincie. Hanno tagliato il Bearn per farne
uscire il Paese Basco, hanno rinomato i Pirenei Orientali in Catalogna,
hanno fusionato la Savoia in una, la Corsica e anche l'Alsazia. E hanno messo la "Loire -atlantique" in Bretagna. La
Corsica aveva fatto un referendum anni fa rapporto a un indipendenza, ma il
risultato fu no, e l'Alsazia aveva il suo referendum questa scorsa
primavera sul collegio unico, vale a dire cancellare le due "départements" provincie, per fare solo una regione. Fu il teatro di strani capovolgimenti politici che meritano un articolo intero e quindi sarà il soggetto di uno prossimo articolo.
Per verificare che si decide qui di aiutare le minorità etniche e non le lingue minoritarie, dote un occhi a
questo sito dove si possono trovare chi difendere dove; troverete forse strano che l'italiano, il tedesco per esempio possono essere lingue minoritarie.
Finiamo questa parte con una notizia fresca. La Carta delle lingue minoritarie che il senato francese più di dieci anni fa rifiutò di ratificare perché era contro la costituzione, questi ecologiste tranne fare carte false della Francia, anche ripropongono la ratificazione della Carta delle lingue minoritarie in data del 31 ottobre 2013:
http://www.assemblee-nationale.fr/14/propositions/pion1508.asp
Questo articolo è senza fine ne conclusione perché ci sono ancora molte informazioni tanto la politica regionale è usata, promossa, e finanziata da tanti interessi transnazionali. Cercherò nel prossimo articolo a fare qualcosa di chiaro sui i berretti rossi di Bretagna che adesso presi si e no dal separatismo entrano nel soggetto di questa seria.
Gigi Houille
Altre informazioni sulla politica delle regione qui in francese:
Peggio del rumore degli stivali...
...il silenzio delle pantofole !
Max Frisch
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