domenica 24 marzo 2013

I "vantaggi" della costruzione europea e dell'euro:

I "vantaggi" della costruzione europea e dell'euro

Il chiarissimo insegnamento delle ultime 

statistiche di Eurostat



I "vantaggi" della costruzione europea e del euro: il chiaro insegnamento delle ultime statistiche di Eurostat. L'officio europeo Eurostat ha pubblicato questo 6 marzo 2013, gli ultimi dati disponibili sulla crescita nei diversi Stati d'Europa nel quarto trimestre 2012.(cf. communiqué n° 36/2013 – 6 mars 2013)

 Ciò dimostra che, dopo un anno (quarto trimestre 2012 rispetto al quarto trimestre 2011):
   ▪   il PIL della zona euro nel suo insieme è diminuito del -0,9%.
  
▪   il PIL in tutta l'UE è sceso un po 'meno (-0,6%), significa esattamente che il PIL degli Stati membri dell'UE che non hanno adottato l'euro è salito leggermente nel 2012.
  ▪   il PIL nei tre paesi dell'Europa occidentale che hanno rifiutato sia l'UE che l'euro ha avuto la più veloce crescita economica media.

 Ecco i dettagli, in quanto possono essere reintegrati in un chiaro e pedagogica dal documento abilmente confuso pubblicato da Eurostat:
(Attenzione!
- E 'sempre un paragone tra il tasso di crescita nel quarto trimestre 2012 rispetto al 4 ° trimestre 2011, tranne nei casi in cui Eurostat non ha ancora pubblicato le statistiche per il quarto trimestre del 2012: ho poi selezionato confrontando il terzo trimestre del 2012 e il terzo trimestre del 2011 e l'ho precisato tra parentesi.;
 - Ho sottolineato gli Stati membri avendo registrato un calo del PIL dopo un anno, vale a dire, una recessione)
 

 

 3 STATI D'EUROPA HANNO RIFIUTATO SIA LA COSTRUZIONE EUROPEA CHE L'EURO


Islanda: il PIL: +1,4% (3 ° trimestre 2012/3 ° trimestre 2011)
Norvegia: il PIL: +1,9%
Svizzera : il PIL +1,2%
 
CONCLUSIONE:

Su 3 Stati che hanno rifiutato la costruzione europea e l'euro:
    3 hanno aumentato il loro PIL entro il 2012, cioè 100% di loro
    0 hanno registrato un calo dello loro PIL nel 2012, cioè 0% di loro.



 

 

 

 

  

  10 STATI EUROPEI HANNO ACCETTATO LE COSTRUZIONE EUROPEA, MA NON HANNO ADOTTATO L'EURO


Bulgaria: il: +0,5%
Danimarca: il PIL - 1,0%
Ungheria: il PIL: - 2,8%
Lettonia: il PIL: + 3,0%
Lituania: il PIL: 5,7%
Polonia: il PIL: + 1,1%
Repubblica Ceca: il PIL: - 1,7%
Romania: il PIL: +0,1%
UK: il PIL: + 0,3%
Svezia: il PIL: +1,5%

 CONCLUSIONE:

Dei 10 Stati che hanno accettato la costruzione europea, ma non hanno adottato l'euro:
 
  7 hanno aumentato il loro PIL nel 2012, cioè il 70% di loro.
 
  3 hanno registrato un calo dello loro PIL nel 2012, cioè il 30% di loro.


 

 

 

17 STATI EUROPEI HANNO ACCETTATO LA COSTRUZIONE EUROPEA E L'EURO


Germania: il PIL: +0,4%
Austria: il PIL: +0,4%
Belgio: il  PIL - 0,4%
Cipro: il  PIL - 3,0%
Spagna: il PIL - 1,9%
Estonia : il PIL: +3,4%
Finlandia: il PIL: - 1,4%
Francia: il PIL - 0,3%
Grecia: il PIL: - 6,0%
Irlanda: il PIL: 0,8% (3 ° trimestre 2012/3 ° trimestre 2011)
Italia: il PIL: - 2,7%
Lussemburgo:  il PIL: - 0,1%. (Q3 2012/3 ° trimestre 2011)
Malta: il PIL: 2,0% (3 ° trimestre 2012/3 ° trimestre 2011)
Paesi Bassi: il PIL: - 0,9%
Portogallo: il  PIL: - 3,8%
Slovacchia: il PIL: +1,2%
Slovenia: il PIL: - 2,8%

 CONCLUSIONE:

 Dei 17 Stati che hanno accettato sia l'UE che l'euro
     
    6 hanno aumentato il loro PIL entro il 2012, cioè il 35% di loro.
     
   11 hanno registrato un calo del PIL nel 2012,cioè il 65% di loro.

 

 

 

 CONCLUSIONE GENERALE:


Questa nuova serie statistica, non basato sull'osservazione di un solo Stato, ma di tutti, è un ulteriore conferma di questa legge di ferro che col senno degli anni rivela:
  statisticamente, uno Stato di Europa, che rimane al di fuori della "costruzione europea" e dell'euro, è più propenso ad andare bene.
  uno Stato d'Europa che ha accettato di entrare nella "costruzione europea", ma che non ha (ancora) adottato l'euro, una significativa probabilità statistica di portarsi molto peggio del precedente.
  Infine, uno Stato europeo che ha accettato sia "la costruzione europeo" e l'euro ha una significativa probabilità di cadere in una catastrofe economica e sociale.

 Infine, tutto riassunto e tutto, questo è statisticamente così semplice come sembra.

    Faccio notare che queste statistiche sono anche verificate per un lungo periodo dato che fa 10 anni che l'area dell'euro è l'area di minore crescita globale.
 
   E lancio un appello agli europeisti: se possono produrre statistiche mostrando che gli Stati della zona euro sono meglio degli altri in termini di crescita economica per un decennio, sono interessato!




François Asselineau





 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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