domenica 19 gennaio 2014

Amicizia franco-tedesca – III. Il doppio gioco tedesco



Più di 50 anni di mistificazione del trattato franco-tedesco dell'Eliseo


 15 prove per smontare la propaganda :

Dopo il 50° anniversario del trattato franco-tedesco dell'Eliseo del 22 gennaio 1963 e del tsunami di propaganda europeista che invadé i media francesi per questa occasione, è utile fornire un antidoto. Si tratta di una cronologia illuminante degli eventi che hanno circondato questo famoso trattato e la non meno famosa “coppia franco tedesca” che né è sensata essere nata.
Fondata su 15 documenti irrefutabile, questa cronologia permetterà al lettore di smascherare precisamente le bugie svergognate che i media e i dirigenti politiche spargono.

I L'idea di de Gaulle
II Kenedy Knappstein e il trattato dell'Eliseo
III Il doppio gioco tedesco
IV De Gaulle tra rabbia e delusione 
V Voglia tedesca di dirottare l'OFAJ (ufficio franco tedesco per la gioventù)
VI La nuova strategia gollista 
VII Descrizione della strategia americana e voglia di contro-peso
VIII La vera strategia della Germania
IX Conclusione

III Il doppio gioco tedesco


DOCUMENTO N°4:
  • 24 aprile 1963 = PRIMA REAZIONE DI CHARLES DE GAULLE ALL'ANNUNCIO DAI TEDESCHI CHE AGGIUNGERANNO UN PREAMBOLO INTERPRETATIVO AL TRATTATO
« Gli americani provano di svuotare nostro trattato del suo contenuto. (...) Gli Tedeschi si comportano come maiali ! Meriterebbero che noi denunciamo il trattato e che noi facciamo un rovesciamento d'alleanza con i Russi ! »

Nelle settimane che seguirono la firma del trattato dell'Eliseo, il 22 gennaio 1963, gli Americani non rimasero inattivi. In conformità alle preoccupazioni insistente che il presidente Kennedy aveva fatto valere al ambasciatore Knappstein, e in conformità alla promessa velata che lui aveva fatto al presidente americano, si è visto che la tattica tedesca sarebbe di utilizzare uno sotterfugio per svuotare il senso del trattato firmato dallo cancelliere tedesco a Parigi.
Il cancelliere tedesco Konrad Adenauer, ex opponente storico di Hitler, era al momento un uomo anziano con intorno a lui collaboratori che erano tutti vicinissimo degli interessi americani. Si lascio quindi facilmente circonvenire, accettando che i deputati del Bundestag tedesco adottano un “protocollo interpretativo” al momento della ratifica del trattato dell'Eliseo.
Questo “protocollo interpretativo” aveva in realtà per motivo, non di interpretare il detto trattato, ma di snaturarlo del tutto.
Come ? Invocando espressamente ed esplicitamente tutte le “costrizioni” rispetto agli Stati Uniti d'America, il Regno Unito, la Nato e il GATT che la parte francese aveva giustamente espressamente rifiutato.
E' nel corso della terza settimana di aprile 1963 che le autorità francese furono informate, dallo governo tedesco di questo progetto di “protocollo interpretativo”, attribuito al Bundestag tedesco, che costituiva in realtà una vera denuncia del testo firmato il 22 gennaio.
Nel suo libro, C'était de Gaulle,l'ex ministro, Alain Peyrefitte scrive in queste parole ciò che fu la reazione di Charles de Gaulle quando sentì questo colpo di coltello nella schiena:
Salon doré (dell'Eliseo) , 24 aprile 1963
Per ottenere del Bundestag diffidente una larga ratificazione, Adenauer si è rassegnato ad aggiungere un preambolo unilaterale che afferma la solidarietà “atlantica” della Germania, riducendo quindi la portata europea (nel senso gollista) del trattato.
Il Generale mi caricò di presentare alla stampa questa versione ufficiale della nostra reazione:
« La Francia riconosce al governo tedesco che non aveva obbiezione all'inclusione nella legge di ratificazione di un preambolo riaffermando la fedeltà della Repubblica federale a suo impegno atlantico ed europeo. »
Ma la verità è tutt'altra.

« Gli americani provano di svuotare nostro trattato del suo contenuto. Vogliono farne una conchiglia vuota. Tutto questo perché ? Perché i politici tedeschi hanno paura di non appiattirsi abbastanza davanti gli americani!
Gli Tedeschi si comportano come maiali ! Meriterebbero che noi denunciamo il trattato e che noi facciamo un rovesciamento d'alleanza con i Russi ! »
Non è del tutto parole in aria: né parla anche con Pompidou, che mi dica, il dopodomani la sua preoccupazione : « Il Général prova una profonde delusione. Pensa ad andare indietro col trattato ».
Tuttavia, in pubblico, il Général continua a proclamare la sua fede nella “riconciliazione profonda” che Adenauer e lui hanno fatto. A vitry-le-François, si felicita che la Francia ebbe legata una amicizia solide con suo anziano nemico, sorpassando “tutto specie di conseguenze di un passato crudele e insanguinato. »
C’était de Gaulle, Fayard, 1997, libro 2, pagina 228
Le parole finale di Alain Peyrefitte in questo estratto sono importante. Rivelano che Charles de Gaulle aveva il desiderio di salvare le apparenze in un periodo cruciale dell'anno 1963.
Possiamo trovare varie motivi per questo:
  • Di una parte, il presidente della Repubblica francese aveva certamente il desiderio di non passare per un ingenuo mentre veniva di farse prendere in giro dai anglo-sassoni: a parte sembrare ridicolo, era molto difficile di sconfessare pubblicamente, già fine aprile 1963, il trattato che aveva firmato con grande sfarzo 3 mesi prima;
  • Di un altra parte doveva anche risparmiare le forze che, in Germania, avranno forse potuto augurare un ravvicinamento della visione francese;
  • e sopratutto, Charles de Gaulle voleva certamente aspettare e vedere quale sarebbe l'evoluzione degli eventi, vedere se il protocollo interpretativo sarebbe effettivamente votato e in quale termine, e questo per riflettere ai cambiamenti di strategia che potrebbe allora considerare.

E' importante capire che facendo queste dichiarazione lenitive in pubblico, de Gaulle ha preso un rischio per la posterità.
Questo rischio era di vedere i dirigenti francesi, decenni più tardi, procedere a un vero “dirottamento di successione e presentare il capo della Francia Libera e il fondatore della Quinta Repubblica come un ardente pro-europeo, ricordando solo pezzi viziosamente selezionati in certe dichiarazione pubbliche, e tacendo il fatto di come erano accadute.
Questo rischio, purtroppo, si è concretizzato.

DOCUMENTO N°5:
  • 12/15 giugno 1963 = doppio discorso pubblico/privato di Charles de Gaulle per salvare le apparenze e darsi il tempo di riflettere a una strategia alternativa.
Nel corso della sua visita nei Charentes, (…) il Général ha ancora esaltato la riconciliazione, con una convinzione che suonava stranamente a miei orecchie(...). Una volta di più, lui fa « come se. »

Charles de Gaulle persegui inoltre questa tattica di doppio discorso - castigando gli tedeschi in privato e facendo come se non c'era nessun problema in pubblico - nel corso dei giorni che precederono il voto del « protocollo interpretativo » e del trattato di amicizia franco- tedesco dallo Bundestag il 15 giugno 1963.
E' quello che ci rivela, ancora una volta, Alain Peyrefitte che era tra i più stretti del General, quando riesuma la situazione con la patetica formula : De Gaulle faceva“come se”:
Questi dubbi e questi anatemi non sono fatti per il pubblico. Dal 12 al 15 giugno, nel corso della sua visita nelle Charentes, notevolmente a St-Jean-d'Angély il 14, il Général ha ancora esaltato la riconciliazione, con una convinzione che suonava stranamente alle mie orecchie:
« La Germania e la Francia hanno concluso l'uno con l'altro, dopo l'immensa tragedia, non solo la pace, ma un trattato per cooperare. Se ci riflettiamo bene, è una rivoluzione che hanno compiuto e un magnifico esempio che hanno dato. »
D'un paesino all'altro, il Général celebra questa “rivoluzione”, questo esempio. « La Francia ha compiuto la più grande azione della sua storia ».
Ancora una volta, fa « come se ».
C'était de Gaulle, Fayard, 1997, libro 2, p 230

Discorso del Général de Gaulle sulla piazza di Jonzac durante il suo viaggio nelle Charentes del 12 al 15 giugno 1963. Per non perdere la faccia davanti il « va fa ... » dei “anglo-sassoni”, il fondatore della Quinta Repubblica faceva « come se ».

DOCUMENTO N°6:
  • 15 giugno 1963 = PREAMBOLO INTERPRETATIVO VOTATO UNILATERALMENTE IL 15 GIUGNO 1963 DAI DEPUTATI TEDESCHI DEL BUNDESTAG AL MOMENTO DELLA RATIFICAZIONE DEL TRATTATO FRANCO-TEDESCO DELL'ELISEO

IL 15 giugno 1963, i deputati tedeschi del Bundestag votano il « preambolo interpretativo » prima di ratificare il trattato franco-tedesco dell'Eliseo ciò che riviene a svuotare completamente di sostanza e a denaturare gli obbiettivi del trattato.
Questo documento introduce espressamente ed esplicitamente le parole e i concetti che Charles de Gaulle aveva ostinatamente scartato:
  • « stretta associazione tra Europa e Stati Uniti d'America »
  • « ammissione della Grande Bretagna »
  • « difesa comune nel quadro dell'alleanza dell'Atlantico nord »
  • « abbasso dei vincoli doganali con la Grande Bretagna e gli Stati Uniti d'America, e anche altri Stati, nel quadro del GATT »
  • etc...
Questa volta il « va fa ... » della Germania alla Francia è « consumato ».

Il cancelliere Adenauer parlando davanti al Bundestag nel 1963. All'epoca, la Camera dei deputati della Repubblica federale della Germania era a Bonn, la Germania era tagliata in due.


PREAMBOLO ALLA LEGGE PORTANDO RATIFICAZIONE DEL TRATTATO FRANCO-TEDESCO VOTATO DALLO BUNDESTAG (Bonn, 15 giugno 1963)
Convinto che il trattato del 22 gennaio 1963 tra la Repubblica federale di Germania e la Repubblica francese rafforzerà e renderà effettiva la riconciliazione e l'amicizia tra i popoli tedeschi e francesi,
Costatando che i diritti e gli obblighi emanando per la Repubblica federale dei trattati multilaterali ai quali è parte non saranno modificati da questo trattato,
Manifestando la volontà di dirigere l'applicazione di questo trattato verso i principali obbiettivi che la Repubblica federale di Germania persegue da anni in unione con sui alleati e che determina sua politica, a sapere:
  • il mantenimento e il rafforzamento dei popoli liberi e in particolare, una stretta associazione tra Europa e Stati Uniti d'America,
  • l'ottenimento del diritto d'autodeterminazione per il popolo tedesco e il ripristino dell'unità tedesca,
  • la difesa comune nel quadro dell'alleanza dell'atlantico nord e l'integrazione delle forze armate dei Stati-Membri del patto,
  • l'unificazione dell'Europa secondo la via tracciata dalla creazione delle comunità europee, aggiungendone la Grande Bretagna e gli altri Stati desiderando entrarci e il rafforzamenti delle comunità esistente.,
  • l'abbasso dei vincoli doganali da negoziazioni tra la comunità economica europea, la Grande Bretagna e gli Stati Uniti d'America, e anche altri Stati, nel quadro del GATT.

Cosciente che un operazione franco-tedesca condotta seguente questo obbiettivi sarà benefica per tutti i popoli, servirà al mantenimento della pace nel mondo e contribuirà simultaneamente allo benessere dei popoli francesi e tedeschi, 
 
Il Bundestag ratifica le seguente legge.

 ***

Vedremmo nel prossimo articolo la reazione di de Gaulle alla strategia tedesco-atlantica. 

fonte
Traduzione Gigi Houille

Peggio del rumore degli stivali...
    ...il silenzio delle pantofole !
                                                       
Max Frisch 




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