Più
di 50 anni di mistificazione del trattato franco-tedesco dell'Eliseo
15 prove per smontare la propaganda :
Dopo
il 50° anniversario del trattato franco-tedesco dell'Eliseo del 22
gennaio 1963 e del tsunami di propaganda europeista che invadé i
media francesi per questa occasione, è utile fornire un antidoto. Si
tratta di una cronologia illuminante degli eventi che hanno circondato
questo famoso trattato e la non meno famosa “coppia franco tedesca”
che né è sensata essere nata.
Fondata
su 15 documenti irrefutabile, questa cronologia permetterà al
lettore di smascherare precisamente le bugie svergognate che i media
e i dirigenti politiche spargono.
I L'idea di de Gaulle
II Kenedy Knappstein e il trattato dell'Eliseo
III Il doppio gioco tedesco
IV De Gaulle tra rabbia e delusione
V Voglia tedesca di dirottare l'OFAJ (ufficio franco tedesco per la gioventù)
VI La nuova strategia gollista
VII Descrizione della strategia americana e voglia di contro-peso
VIII La vera strategia della Germania
IX Conclusione
I L'idea di de Gaulle
II Kenedy Knappstein e il trattato dell'Eliseo
III Il doppio gioco tedesco
IV De Gaulle tra rabbia e delusione
V Voglia tedesca di dirottare l'OFAJ (ufficio franco tedesco per la gioventù)
VI La nuova strategia gollista
VII Descrizione della strategia americana e voglia di contro-peso
VIII La vera strategia della Germania
IX Conclusione
VI La nuova strategia gollista
DOCUMENTO N°10:
- 11 dicembre 1963 : CHARLES DE GAULLE SPIEGA IN PRIVATO LA NUOVA STRATEGIA CHE HA DECISO DI SEGUIRE PER FARE FUGGIRE LA FRANCIA DAL PROCESSO DI DOMINIO INIZIATO DAGLI AMERICANI E TEDESCHI : IL ROVESCIAMENTO DELLE ALLEANZE
« La fine del mercato comune, non è contrariante. Se (il trattato di Roma, avendo creato il mercato comune e la CEE il 25 marzo 1957) non è applicato, la Francia farà benissimo in altri modi. (…) Abbiamo modo di girarsi ! Il mondo è vaste la Francia ha un gran ruolo da giocare. »
Dalla
fine dell'anno 1963, appare chiaramente a Charles de Gaulle che doveva
necessariamente adottare una nuova strategia, se voleva fare fuori la
Francia dal processo di dominio iniziato dagli americani e gli
tedeschi sotto la forma di una presa in tenaglia.
E'
quello che ha svelato in una discussione privata a suo ministro Alain
Peyrefitte, che l'ha consegnato nel suo libro.
Questa
discussione è di un interesso eccezionale poiché mostra che il
fondatore della Francia libera aveva perfettamente in mente l'ipotesa
di fare uscire la Francia della presunta “costruzione europea” e
di mettere in opera al posto un sistema di alleanze di rovescio.
Alain
Peyrefitte : - Potremmo cambiare fucilo di spalla ?
Charles de Gaulle : - Ma certo ! Lei crede che abbiamo bisogno del mercato comune per respirare ? Di fronte alla manovra dei Inglesi, Americani e Tedeschi, nostra manovra sarà di dire : « la fine del mercato comune, per noi non è un problema. »
« Non
ero favorevole all'integrazione europea. Ma dal momento che avevamo
firmato il trattato di Roma, ho pensato, quando sono arrivato agli
affari, che dovevamo applicarlo. Se non è applicato, la Francia farà
benissimo in altri modi. »
Alain
peyrefitte : -C'è una convinzione diffusa tra le mente,
sopratutto tra la gioventù, è che senza l'Europa, la Francia non
sarà più niente. »
Charles de Gaulle: - E' possibile che la fine del mercato comune, sia giustamente la fine di questo mito. Sarebbe una felicità: è stato lavorato da bugiardi che hanno voluto fare credere all'Europa sovranazionale. (…) Abbiamo voluto fare una politica di intesa con gli Tedeschi. Se i Tedeschi ci scivolano tra le ditta, allora abbiamo modo di girarci !
Il mondo è vasto e la Francia ha un gran ruolo da giocare. »
C'était de Gaulle, fayard, 1997, libro 2, p253-254
DOCUMENTO
N°11 :
- gennaio 1964 : CHARLES DE GAULLE PRENDE LA DECISIONE DI RICONOSCERE DIPLOMATICAMENTE LA REPUBBLICA POPOLARE DI CINA
« (Gli
cinque altri Stati del mercato comune hanno) tipicamente un
comportamento di valetti! (…) Non si piegano mai abbastanza davanti,
tutto facendo boccacce dietro. E si dicono europei ! »
Decidendo
di mettere in opera questa contro-strategia e il rovesciamento delle
alleanze che aveva delineato in secreto nel suo ufficio dell'Eliseo
davanti a Alain Peyrefitte, il 11 dicembre 1963, Charles de Gaulle
decise di iniziare l'anno 1964 con un scoppio mondiale,
riconoscendo diplomaticamente il regime della Repubblica popolare di
Cina.
Si
deve ricordare che a quel tempo, il regime comuniste istallato da
Mao Zedong nel 1949 faceva l'oggetto di un boicotto totale dai paesi
occidentali sotto pressione americana. Questo durava da 15 anni.
Decidendo di riconoscere “la Cina di Mao”, Charles de Gaulle
prese il contro piede deliberatamente degli Stati Uniti d'America e
dei cinque Stati partner del mercato comune. Provava a tutto il
pianeta che la Francia era una potenza indipendente e sovrana, che
non aveva istruzione – notevolmente diplomatiche e militare – a
ricevere di nessuno.
E'
interessante leggere come Charles de Gaulle commentò questa
affare in consiglio dei ministri il 22 gennaio 1964, e in particolare
l'attitudine dei cinque Membri del mercato comune, totalmente servili
rispetto a Washington:
Dopo il consiglio : (…)
Alain Peyrefitte : - Devo dire che ci sarà un comunicato ?
Charles de Gaulle: - non dica niente proprio ! La chiederanno se il Général ha l'intensione di parlarne nella sua conferenza stampa. Lei dirà che non la sorprenderebbe. Dal momento che i governi non hanno pubblicato insieme che scambiano gli ambasciatori, si può annunciare : “Lo facciamo” Tutto quello che si può dire, è che abbiamo evidentemente avvertito dei governi stretti a noi, compreso la Russia sovietica (risata)
Alain Peyrefitte - Come giudica il comportamento dei Cinque europei ?
Charles de Gaulle : - a voce bassa, ci dicono :” Bravi, come avete ragione, facciamo come voi appena possiamo !” a voce alta proclamano : “Che errore ! Non è il momento! È un colpo di pugnale nella schiena degli Americani!”
E' tipicamente un comportamento di valetti che tremano di paura all'idea di contrariare il loro maestro ma per sotto manifestare la loro soddisfazione di vedere che è preso in giro. Valetti ! Non si curvano mai abbastanza davanti, tutto facendo boccacce dietro. E si dicono Europei !”
C'était de Gaulle,Fayard, 1997, libro 2, p492
Il prossimo articolo parlerà della spiegazione di de Gaulle della strategia americana e la sua ricerca strategica di contro-peso.
fonte
Traduzione Gigi Houille
Peggio del rumore degli stivali...
...il silenzio delle pantofole ! Max Frisch
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