martedì 21 gennaio 2014

Amicizia franco-tedesca – VI. La nuova strategia gollista



Più di 50 anni di mistificazione del trattato franco-tedesco dell'Eliseo


 15 prove per smontare la propaganda :

Dopo il 50° anniversario del trattato franco-tedesco dell'Eliseo del 22 gennaio 1963 e del tsunami di propaganda europeista che invadé i media francesi per questa occasione, è utile fornire un antidoto. Si tratta di una cronologia illuminante degli eventi che hanno circondato questo famoso trattato e la non meno famosa “coppia franco tedesca” che né è sensata essere nata.
Fondata su 15 documenti irrefutabile, questa cronologia permetterà al lettore di smascherare precisamente le bugie svergognate che i media e i dirigenti politiche spargono. 

I L'idea di de Gaulle
II Kenedy Knappstein e il trattato dell'Eliseo
III Il doppio gioco tedesco
IV De Gaulle tra rabbia e delusione 
V Voglia tedesca di dirottare l'OFAJ (ufficio franco tedesco per la gioventù)
VI La nuova strategia gollista 
VII Descrizione della strategia americana e voglia di contro-peso
VIII La vera strategia della Germania
IX Conclusione


VI La nuova strategia gollista 


DOCUMENTO N°10:
  • 11 dicembre 1963 : CHARLES DE GAULLE SPIEGA IN PRIVATO LA NUOVA STRATEGIA CHE HA DECISO DI SEGUIRE PER FARE FUGGIRE LA FRANCIA DAL PROCESSO DI DOMINIO INIZIATO DAGLI AMERICANI E TEDESCHI : IL ROVESCIAMENTO DELLE ALLEANZE
« La fine del mercato comune, non è contrariante. Se (il trattato di Roma, avendo creato il mercato comune e la CEE il 25 marzo 1957) non è applicato, la Francia farà benissimo in altri modi. (…) Abbiamo modo di girarsi ! Il mondo è vaste la Francia ha un gran ruolo da giocare. »
Dalla fine dell'anno 1963, appare chiaramente a Charles de Gaulle che doveva necessariamente adottare una nuova strategia, se voleva fare fuori la Francia dal processo di dominio iniziato dagli americani e gli tedeschi sotto la forma di una presa in tenaglia.
E' quello che ha svelato in una discussione privata a suo ministro Alain Peyrefitte, che l'ha consegnato nel suo libro.
Questa discussione è di un interesso eccezionale poiché mostra che il fondatore della Francia libera aveva perfettamente in mente l'ipotesa di fare uscire la Francia della presunta “costruzione europea” e di mettere in opera al posto un sistema di alleanze di rovescio.


Alain Peyrefitte : - Potremmo cambiare fucilo di spalla ?
Charles de Gaulle : - Ma certo ! Lei crede che abbiamo bisogno del mercato comune per respirare ? Di fronte alla manovra dei Inglesi, Americani e Tedeschi, nostra manovra sarà di dire : «  la fine del mercato comune, per noi non è un problema. »
« Non ero favorevole all'integrazione europea. Ma dal momento che avevamo firmato il trattato di Roma, ho pensato, quando sono arrivato agli affari, che dovevamo applicarlo. Se non è applicato, la Francia farà benissimo in altri modi. »
Alain peyrefitte : -C'è una convinzione diffusa tra le mente, sopratutto tra la gioventù, è che senza l'Europa, la Francia non sarà più niente. »
Charles de Gaulle: - E' possibile che la fine del mercato comune, sia giustamente la fine di questo mito. Sarebbe una felicità: è stato lavorato da bugiardi che hanno voluto fare credere all'Europa sovranazionale. (…) Abbiamo voluto fare una politica di intesa con gli Tedeschi. Se i Tedeschi ci scivolano tra le ditta, allora abbiamo modo di girarci !
Il mondo è vasto e la Francia ha un gran ruolo da giocare. »
C'était de Gaulle, fayard, 1997, libro 2, p253-254
DOCUMENTO N°11 :
  • gennaio 1964 : CHARLES DE GAULLE PRENDE LA DECISIONE DI RICONOSCERE DIPLOMATICAMENTE LA REPUBBLICA POPOLARE DI CINA
« (Gli cinque altri Stati del mercato comune hanno) tipicamente un comportamento di valetti! (…) Non si piegano mai abbastanza davanti, tutto facendo boccacce dietro. E si dicono europei ! »
Decidendo di mettere in opera questa contro-strategia e il rovesciamento delle alleanze che aveva delineato in secreto nel suo ufficio dell'Eliseo davanti a Alain Peyrefitte, il 11 dicembre 1963, Charles de Gaulle decise di iniziare l'anno 1964 con un scoppio mondiale, riconoscendo diplomaticamente il regime della Repubblica popolare di Cina.
Si deve ricordare che a quel tempo, il regime comuniste istallato da Mao Zedong nel 1949 faceva l'oggetto di un boicotto totale dai paesi occidentali sotto pressione americana. Questo durava da 15 anni. Decidendo di riconoscere “la Cina di Mao”, Charles de Gaulle prese il contro piede deliberatamente degli Stati Uniti d'America e dei cinque Stati partner del mercato comune. Provava a tutto il pianeta che la Francia era una potenza indipendente e sovrana, che non aveva istruzione – notevolmente diplomatiche e militare – a ricevere di nessuno.
E' interessante leggere come Charles de Gaulle commentò questa affare in consiglio dei ministri il 22 gennaio 1964, e in particolare l'attitudine dei cinque Membri del mercato comune, totalmente servili rispetto a Washington:
Dopo il consiglio : (…)
Alain Peyrefitte : - Devo dire che ci sarà un comunicato ?
Charles de Gaulle: - non dica niente proprio ! La chiederanno se il Général ha l'intensione di parlarne nella sua conferenza stampa. Lei dirà che non la sorprenderebbe. Dal momento che i governi non hanno pubblicato insieme che scambiano gli ambasciatori, si può annunciare : “Lo facciamo” Tutto quello che si può dire, è che abbiamo evidentemente avvertito dei governi stretti a noi, compreso la Russia sovietica (risata)
Alain Peyrefitte - Come giudica il comportamento dei Cinque europei ?
Charles de Gaulle : - a voce bassa, ci dicono :” Bravi, come avete ragione, facciamo come voi appena possiamo !” a voce alta proclamano : “Che errore ! Non è il momento! È un colpo di pugnale nella schiena degli Americani!”
E' tipicamente un comportamento di valetti che tremano di paura all'idea di contrariare il loro maestro ma per sotto manifestare la loro soddisfazione di vedere che è preso in giro. Valetti ! Non si curvano mai abbastanza davanti, tutto facendo boccacce dietro. E si dicono Europei !”
C'était de Gaulle,Fayard, 1997, libro 2, p492

Il prossimo articolo  parlerà della spiegazione di de Gaulle della strategia americana e la sua ricerca strategica di contro-peso.

fonte
Traduzione Gigi Houille


Peggio del rumore degli stivali...
    ...il silenzio delle pantofole !
                                                       
Max Frisch 




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